I corsi di letteratura italiana per il Triennio: una proposta

ADI

UNA PROPOSTA PER LA DIDATTICA DEL TRIENNIO
[giugno 2016]

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Il gruppo di lavoro Adi sulla Didattica della Letteratura, coordinato da Giancarlo Alfano, Simona Morando, Emilio Russo e Franco Tomasi, ha lavorato per due anni (aprile 2014-maggio 2016) intorno all'insegnamento della Letteratura italiana nei Trienni dei Corsi di Laurea di tipo umanistico letterario. In questi due anni, il gruppo ha realizzato una raccolta dei dati sui programmi degli insegnamenti di Letteratura italiana in un gran numero di Università italiane, presentandoli e discutendoli a più riprese nei seminari di Napoli, Bologna, Milano, Foggia e all'interno delle tavole rotonde di Padova e Roma. Al termine di questa lunga indagine, avendo constatato l'ampio interesse dei colleghi per i problemi relativi all'insegnamento della storia, della lettura e dell'analisi delle opere e dei movimenti letterari italiana, i componenti del gruppo Adi sulla Didattica presentano adesso la seguente Proposta per la didattica del Triennio, che è stata elaborato al termine del Seminario Adi di Genova (maggio 2016) e che ha ricevuto l'avallo del Direttivo dell'Associazione italiana degli Italianisti. L'associazione formula l'auspicio che si possa realizzare intorno al presente documento la massima convergenza tra tutti gli afferenti al SSD L-FIL-LET/10.

Il Gruppo per la Didattica ha discusso più volte le premesse del lavoro, che consistono principalmente nei seguenti quattro punti:

1) La nuova fiscalità della didattica prevista dal nuovo sistema universitario (cosiddetto 3+2) non è più basata sulla discussione di una tesi conclusiva del percorso di formazione, ma sul numero di crediti formativi. Ogni riflessione deve quindi basarsi non sul numero di esami, ma sul numero di CFU, così da distribuire al meglio i carichi didattici anche in armonia con le particolarità del Corso di Studio, e preferibilmente considerando la rilevanza, almeno a questo livello, delle discipline di base.

2) La nuova configurazione degli studenti del Triennio dovuta al fatto che la riforma scolastica non prevede più lo studio uniforme della storia della letteratura italiana nei diversi ordini di scuole secondarie superiori. Oggi il docente di letteratura italiana non può più partire dalla certezza che il suo uditorio abbia la stessa formazione di base, né addirittura che abbia mai seguito un percorso formativo di tipo tradizionale, fondato sullo studio della storia letteraria attraverso la conoscenza degli autori maggiori e dei principali fenomeni storico-culturali.

3) La notevole varietà dei corsi di Letteratura italiana dovuta alla specificità di ciascuna realtà territoriale e all'equilibrio trovato dai singoli Corsi di Laurea.

4) L'opportunità di elaborare un modello e uno standard condivisi per l’insegnamento della Letteratura italiana al Triennio come strumento ineludibile per fissare gli obiettivi didattici finali dell’intero Triennio, così che lo studente possa sapere sin dalla sua prima iscrizione che cosa gli sarà richiesto per poter essere ammesso al livello successivo.

Alla luce di questi quattro punti preliminari, il presente documento propone di

A. Distinguere tra opere (la cui lettura integrale è affidata alla responsabilità degli studenti, ma con puntuali presentazioni e analisi da parte dei docenti) e autori (la cui lettura andrebbe realizzata in forma antologica con la guida dei docenti.)

B. Contenere il novero delle opere da leggere in maniera integrale, identificandole tra quelle ritenute ineludibili della tradizione letteraria italiana.

C. Integrare opere (fondamentali, da leggere integralmente) e autori (da conoscere, se possibile, in maniera antologica) in un racconto storiografico, che possa affrontare le grandi questioni e le vicende della storia dei generi, presentando anche i principali problemi di metodo, a partire dalla consapevolezza (necessaria per uno studente universitario) che ogni racconto storiografico è una selezione orientata del passato.

D. Individuare eventuali forme di verifica scritta della conoscenza di queste opere.

Proposta del Gruppo Adi per la Didattica

La proposta ha come primo obiettivo l'individuazione del numero minimo, ma ampiamente condiviso delle opere che hanno carattere identitario per lo studio della letteratura e della cultura italiane e la cui conoscenza diretta da parte dello studente va considerata irrinunciabile. Questo elenco, espressione alta e "nobile" della comunità degli Italianisti, costituisce l'ideale soglia di conoscenze dirette della letteratura italiana: soglia il cui raggiungimento è imprescindibile perché uno studente possa seguire con profitto un corso di laurea magistrale in Filologia moderna. Quanto segue ha dunque anche valore di orientamento per i laureati in materie umanistiche i quali intendano continuare i loro studi iscrivendosi a un Corso di Laurea in Filologia Moderna (LM-14) e potrebbe pertanto essere inserito nelle Guide dello Studente di tali Corsi di Laurea.

I. Le opere

I anno (si intende per un corso di 12 CFU)

A. Lettura antologica di un numero congruo di canti della Commedia di Dante (o lettura integrale di una cantica)

B. Lettura integrale di una tra le seguenti opere, a scelta del docente:

  • Canzoniere di Petrarca.

  • Decameron di Boccaccio.

    II anno (si intende per un corso di 12 CFU)

    Lettura integrale di due opere (o gruppi di opere), a scelta del docente, da individuare nei seguenti due gruppi (in ragione di una per ciascun gruppo):

    A. Un'opera all'interno del seguente gruppo:

  • Principe e Mandragola di Machiavelli,

  • Orlando furioso di Ariosto,

  • Gerusalemme liberata e Aminta di Tasso.

    B. Un'opera all'interno del seguente gruppo:

  • Ortis, sonetti e Sepolcri di Foscolo,

  • Promessi sposi e Storia della colonna infame di Manzoni,

  • Canti e Operette morali di Leopardi.

    Questa proposta, che prevede la lettura integrale di 3 opere nei primi due anni del Corso triennale in Lettere e di un'antologia dalla Commedia dantesca, si concentra sull'arco temporale che va dai primi anni del Trecento alla metà del secolo XIX nella convinzione che esso costituisca il periodo di costituzione dell'identità stessa della tradizione letteraria italiana in quanto fatto di forme e di posizioni estetiche.

    II. Gli autori

    Scuola siciliana; Guinizelli; Cavalcanti; Cecco Angiolieri; Jacopone; Dante; Petrarca; Boccaccio; Boiardo; Pulci; Poliziano; Sannazaro; Machiavelli; Ariosto; Bembo; Castiglione; Guicciardini; Tasso; Marino; Basile; Tassoni; Galilei; Beccaria; Goldoni; Alfieri; Metastasio; Parini; Foscolo; Manzoni; Leopardi; Porta; Belli; Nievo; De Sanctis; Verga; Carducci; d'Annunzio; Pascoli; De Roberto.

    III. Il Novecento

    Pur non essendo normalmente oggetto di insegnamento nei corsi di Letteratura italiana, si propone qui un elenco di autori del s. XX la cui conoscenza (con letture integrali o ampiamente antologiche) va ormai ritenuta indispensabile per la comprensione della cultura e dell'esperienza letteraria italiane: Pirandello; Svevo; Deledda; Gozzano; Saba; Palazzeschi; Ungaretti; Tozzi; Montale; Gadda; Pavese; Morante; Ortese; Caproni; Sereni; Fenoglio; Primo Levi; Pasolini; Zanzotto; Calvino.

    In un quadro di comprensione storica complessiva, alla conoscenza di questi autori andrà affiancata la conoscenza di alcune questioni chiave della cultura letteraria italiana dei secoli XIII-XX (la tradizione del comico; la narrativa in versi; l'esperienza teatrale; la scrittura teorica e saggistica; la storia del romanzo; il dibattito sulla lingua; il rapporto con la l'antichità classica; l'esperienza religiosa; l'influenza delle altre arti).

    L'esperienza di lettura integrale delle opere dovrà costituire anche l'occasione per l'approfondimento e la messa in pratica delle conoscenze metodologiche, teoriche e analitiche fornite dalla retorica, della metrica e della narratologia.

    Si precisa che le opere presenti nell'elenco potranno essere fatte oggetto di sezione monografica all'interno dei programmi di corsi triennali in Letteratura italiana o potranno essere semplicemente illustrate in detti corsi. Gli studenti dei Corsi triennali in Lettere dovranno in ogni caso dimostrare all'esame la conoscenza di almeno un classico per ciascuna serie, secondo la scansione proposta per annualità e in base ai CFU previsti dai singoli ordinamenti didattici. Tale conoscenza potrà essere validata anche attraverso una prova scritta di analisi e interpretazione.

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    [documenti e materiali]

    Il gruppo e finalità

    Il gruppo di studio nasce all’interno di un percorso che ha visto alcuni colleghi italianisti, filologi, linguisti, contemporaneisti e comparatisti interrogarsi sul modo in cui oggi insegnamo la letteratura italiana (e in generale la letteratura) nelle nostre Università italiane.

    Con lo stesso spirito e seguendo la traccia che si è venuta fissando in alcuni incontri pubblici tenuti a Napoli, Bologna e Padova, il gruppo intende proseguire l’analisi delle soluzioni concrete che si stanno realizzando nei corsi di letteratura italiana in tutto il Paese, nel tentativo di mettere a fuoco alcuni aspetti fondamentali, e condivisi, dei nostri insegnamenti.

    Il breve documento che segue illustra sinteticamente le ragioni per cui abbiamo deciso di occuparci prevalentemente dell’insegnamento nei Corsi di Studio Triennali, di Lettere e di altro tipo, in cui sia previsto lo studio della letteratura italiana.

    La didattica della letteratura italiana all'università: questioni aperte

    Da qualche tempo è diventato chiaro che gli studenti che si iscrivono a un Corso di Laurea di area umanistica non possiedono più una cultura omogenea. Le competenze di carattere storico o di carattere analitico non sono condivise da tutti, e risultano spesso insufficienti.

    La situazione merita una riflessione attenta, soprattutto considerando il fatto che non tutti coloro che superano l’Esame di stato alla fine delle scuole superiori hanno seguito lo stesso percorso letterario: non tutti gli studenti, infatti, hanno studiato la storia della letteratura; e non per indolenza, o per il presunto basso livello dei loro insegnanti scolastici, ma perché da qualche anno non tutti gli indirizzi di studio prevedono lo studio della letteratura attraverso la sua storia.

    In queste condizioni diventa oggi difficile comprendere quale sia la soglia dei “prerequisiti”, ossia delle conoscenze, abilità e competenze possedute dagli studenti che si iscrivono a un Corso di Laurea di area umanistica. Ma, se è difficile capire da dove si parte, è necessario, per chi lavora dentro l’Università, decidere qual è il livello di arrivo, qual è lo “standard minimo” cui devono giungere gli studenti a ciascuno dei livelli progressivi della formazione universitaria.

    Per questo motivo, abbiamo pensato di organizzare una serie di incontri di carattere seminariale, nei quali si possano discutere insieme i diversi aspetti del nostro insegnamento, a partire dal principio che la letteratura è uno degli oggetti di studio che più meritano di essere affrontati nel rispetto della complessità storica e formale che la caratterizza.

    Per avviare una nuova riflessione sullo studio della letteratura (e ovviamente non solo di quella italiana) abbiamo pensato di concentrarci sul punto di arrivo, discutendo su “che cosa gli studenti debbano sapere e saper fare alla fine del triennio”.

    Documenti

  • Primo censimento nazionale dei programmi di Letteratura italiana al trienno (a.a. 2013/2014)
    formato.pdf

Notizie dei seminari svolti

  • Napoli, 28 marzo 2014
    Primo seminario di didattica della letteratura italiana: il Triennio
    Che cosa devono sapere e saper fare gli studenti alla fine del Triennio? locandina
  • Bologna, 29 maggio 2014
    La didattica del Triennio locandina
  • Padova, 12 settembre 2014
    Tavola rotonda al XVIII Congresso Adi: L'insegnamento della letteratura italiana nei corsi delle lauree triennali. Interventi di Andrea Battistini, Claudia Berra, Andrea Mazzucchi, Emilio Russo. Moderatore Gino Ruozzi
  • Milano, 23 aprile 2015
    La storia letteraria nei corsi triennali
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