Nuove prospettive sull’intertestualità e sugli studi della ricezione. Il Rinascimento italiano

Università di Losanna, 11-12 marzo 2021 (scad. cfp 4 ottobre 2020)

Nuove prospettive sull’intertestualità e sugli studi della ricezione. Il Rinascimento italiano

L’intertestualità ha sempre rappresentato un ambito privilegiato degli studi letterari e in particolare di quelli rinascimentali: assumendo come punto di partenza il lavoro fortemente innovativo di Giorgio Pasquali (Arte allusiva, 1942), sulla scia dello strutturalismo Gian Biagio Conte (Memoria dei poeti e sistema letterario, 1974) e Cesare Segre (Intertestualità e interdiscorsività nel romanzo e nella poesia, 1984) hanno dato nuovi stimoli e hanno fornito un corredo teorico che in precedenza mancava o era più sfumato grazie all’introduzione di concetti chiave come la memoria dei poeti e il binomio intertestualità-interdiscorsività. Nel campo dell’italianistica tali nozioni rappresentano tuttora il quadro di riferimento, nondimeno i filologi classici e i teorici della letteratura hanno portato avanti la riflessione in direzioni diverse, accentuando maggiormente il polo della ricezione e ampliando la prospettiva per considerare il fenomeno nel suo complesso, al di là della dimensione strettamente testuale. Tra i maggiori promotori di un nuovo approccio alla questione vi sono Charles Martindale e Craig Kallendorf: il primo a partire dal suo fondamentale volume Redeeming The Text: Latin Poetry and the Hermeneutics of Reception (1993) e il secondo tramite le molte indagini sulla fortuna umanistico-rinascimentale di Virgilio (il primo volume, In Praise of Aeneas. Virgil and Epideictic Rhetoric in the Early Italian Renaissance, è del 1989) hanno sottolineato il peso del bagaglio culturale ed esperienziale del lettore, al punto che secondo Martindale il significato «is always realized at the point of reception»; tuttavia allo stesso tempo hanno riportato l’attenzione sul testo e sulla tradizione, ancorando le proprie ricerche agli strumenti della filologia materiale e analizzando l’evoluzione e la costanza dei paradigmi nel corso dei secoli a differenza di quanto era stato fatto da Jauss e Iser. In questo senso Martindale ha dichiarato di voler offrire una versione storicizzata delle teoria della ricezione dei suoi predecessori. Negli stessi anni Mario Citroni (Poesia e lettori in Roma antica. Forme della comunicazione letteraria, 1993) ha rilanciato un approccio all’intertestualità più attento all’intenzione autoriale, nella convinzione che i testi debbano essere letti come risposte al contesto storico in cui sono nati e che in quanto tali si adeguino a convenzioni retoriche precise che vanno identificate ai fini di una valutazione dei legami intertestuali. In seguito, alla fine degli anni Novanta e all’inizio del nuovo millennio, vi è stata una nuova fioritura di studi dedicati specificamente all’intertestualità e caratterizzati da un alto quoziente di teoricità, a partire da quelli di Stephen Hinds (Allusion and Intertext. Dynamics of Appropriation in Roman Poetry, 1998) e Lowell Edmunds (Intertextuality and the Reading of Roman Poetry, 2001). Infine negli ultimi anni il gruppo Transformation der Antike, fondato alla Humboldt Universität di Berlino ma allargato alla cerchia americana di Kallendorf, ha affermato la necessità di sostituire il concetto di ‘ricezione’ con quello di ‘trasformazione’ per porre in evidenza la reciprocità del rapporto che si instaura tra la cultura di riferimento, l’oggetto da essa derivato e la sfera di ricezione, e sulla scorta della teoria generale ha proposto un sistema di classificazione (L. Bergemann, et alii, Transformation: Ein Konzept zur Erforschung kulturellen Wandels, 2011). Da ultimo in questo quadro va almeno menzionata la parziale palinodia di Conte (Stealing the Club from Hercules. On Imitation in Latin Poetry, 2017, in parte già in Barchiesi-Conte, Imitazione e arte allusiva. Modi e funzioni dell’intertestualità, 1989), che a distanza di qualche decennio dal suo celebre volumetto ha riconosciuto che l’impostazione strutturalista predominante al tempo lo aveva indotto a negligere la funzione del lettore e la componente estetica rispetto a quella artistica, ed ha quindi suggerito di fermarsi a rilievi di ordine fenomenologico e di concepire la reminiscenza poetica come un effetto del testo. L’italianistica di matrice italiana, per tradizione riluttante alla teoria, è rimasta estranea a questo dibattito, e nel caso specifico del Rinascimento si constata una forte spaccatura tra gli studi sull’intertestualità nella letteratura volgare da una parte e gli studi sulla filologia umanistica e sulla poesia neolatina dall’altra, salve alcune eccezioni. La presente giornata di studi nasce dunque con l’intenzione innanzitutto di far dialogare questi ambiti degli studi rinascimentali e di stimolare una rinnovata riflessione sui metodi impiegati per analizzare la ricezione sia del patrimonio antico che della tradizione letteraria italiana tra fine Quattrocento e Cinquecento. Obiettivo dell’iniziativa è pure sollecitare un approccio più inclusivo agli studi intertestuali, nella convinzione che etichette come ‘petrarchismo’ e ‘classicismo volgare’, pur efficaci nella descrizione dei rapporti con la letteratura antica e moderna, siano inadeguate a cogliere le ragioni profonde del classicismo rinascimentale, la cui valutazione richiede 1 la combinazione di più metodi e strumenti (l’analisi tematica e stilistica, la filologia materiale, la teoria estetica, l’individuazione di filtri mediatori quali le convenzioni retoriche e le istituzioni, etc.) e la considerazione della letteratura nel quadro più ampio della cultura e della vita rinascimentale, dai programmi iconografici degli studioli e dei palazzi agli apparati decorativi e alle feste, dalle committenze artistiche al collezionismo, dagli interessi scientifico-naturali ai curricula scolastici, fino ai progetti editoriali. Per tali ragioni la giornata accoglierà interventi relativi non solo alla letteratura italiana ma anche ad altri ambiti, come la storia dell’arte, la filologia classica, gli studi neolatini, le altre letterature. In particolare si accetteranno:

  1. interventi che a partire dall’analisi di casi concreti avanzino proposte teoriche nuove o correttivi a categorie tradizionali che si sono rivelate poco efficaci o devianti;
  2. riflessionisulleinterazionitral’imitazionedifontiletterarieealtricodici,inprimisquelloretorico,con riferimento soprattutto al problema dei generi;
  3. comunicazioni sul ruolo della tradizione e della circolazione dei testi nel processo creativo ed intertestuale (ad esempio su gruppi di testi ispirati dalla riscoperta di un testo antico o di un’opera artistica);
  4. studiinterdisciplinaridedicatiall’utilizzodifontiartisticheinpoesiaeviceversa,conparticolareattenzione per i programmi iconografici e gli apparati decorativi. Saranno segnatamente benvenuti contributi dedicati ad opere neolatine o al bilinguismo latino-volgare precipuo della produzione di molti autori rinascimentali. L’iniziativa proseguirà nell’autunno 2021 con un secondo incontro durante il quale si affronteranno i seguenti punti:
  5. studiinmeritoalleminiatureeallaforma-libro(formato,impaginazione,composizione,modelli);
  6. relazionisullacompresenzadisferedifferentidaquellaartistica(saperescientifico,patrimoniofolklorico e sapienza popolare, magia e credenze religiose);
  7. indagini sul ruolo delle tecniche mnemoniche e della formazione scolastica dei poeti nella pratica dell’imitazione, nonché sugli strumenti a loro disposizione (schedature private depositate in zibaldoni, commenti antichi e umanistici, tavole e indici, repertori tematici, di epiteti, etc.). La giornata di studi si svolgerà l’11 e il 12 marzo 2021 presso l’Università di Losanna, e sarà composta da 6-8 interventi, preceduti da due lezioni dei professori Andrea Cucchiarelli (Università degli Studi di Roma “La Sapienza”) e Giorgio Forni (Università degli Studi di Messina), che fungeranno pure da discussants delle relazioni. Con la presente si invitano quindi dottorandi e giovani ricercatori a proporre interventi corrispondenti agli assi di ricerca indicati, inviando un abstract di massimo 2500 caratteri (spazi inclusi) e una breve scheda bio- bibliografica (1500 caratteri) entro il 4 ottobre 2020 all’indirizzo intertestualita@gmail.com. L’esito della selezione sarà comunicato a partire da metà ottobre. Gli interventi non dovranno eccedere la durata di 30 minuti. Dopo la giornata si valuterà con il comitato scientifico la possibilità di pubblicare gli atti. Negli auspici degli organizzatori l’incontro si svolgerà in presenza, tuttavia, in caso di necessità a causa della situazione sanitaria, si farà ricorso a una soluzione telematica. Comitato scientifico Simone Albonico, Gabriele Bucchi, Uberto Motta, Franco Tomasi, Marta Fumi, Amelia Juri, Natalia Proserpi, Edoardo Simonato
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