CFP per «Mosaico italiano»: "finalmente ti raggiungo dopo che ti ho fuggita"
ELIO VITTORINI A SESSANT’ANNI DALLA SCOMPARSA: 1966-2026"
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La ricorrenza dei sessant’anni dalla scomparsa di Elio Vittorini (Siracusa, 1908 – Milano, 1966), scrittore e intellettuale tra i più influenti della cultura italiana ed europea del pieno Novecento, rappresenta un’occasione per avvicinarsi alla sua multanime opera narrativa, critica, teorica ed editoriale, in controluce alle manifestazioni più determinanti del XX secolo, tra cui il Fascismo, la Guerra Civile di Spagna, il Secondo Conflitto Mondiale, la Resistenza e la seconda rivoluzione industriale, tra altro. Nel corso degli anni si è inteso esplorare l’opera e la figura di Elio Vittorini colta nelle sue diverse manifestazioni, come intellettuale – con la sua capacità di incidere sulla cultura letteraria e non solo del suo tempo, attraverso interventi come il rivoluzionario Scarico di coscienza, l’impegno militante delle pagine de «Il Politecnico», la nota polemica con Alicata e Togliatti o l’antologia Americana; come direttore di collana, distinguendosi in particolar modo per la capacità di individuare nuovi scrittori, come nel caso dell’esperienza della direzione della collana einaudiana dei “Gettoni” – come narratore, in special modo all’indomani della pubblicazione di Conversazione in Sicilia, il suo libro più importante e tra i più emblematici del Novecento letterario italiano – e infine come traduttore, in special modo per quel che riguarda la sua attenzione nei riguardi della letteratura americana. Indagare la sua composita attività narrativa, critica ed editoriale, quindi riflettere sulla sua attenzione ai diversi linguaggi espressivi, quali le arti visive, il teatro, la fotografia e il cinema; nonché verso le più urgenti questioni del presente, da cui scaturiscono le innovative e coraggiose scelte editoriali per Bompiani, Mondadori e Einaudi, aperte alle forme di sperimentazione narrativa e ai linguaggi e agli strumenti di comunicazione propri della contemporaneità, nella sua costante inclinazione ad avviare progettazioni aperte alla cultura e alla realtà del presente, significa accogliere di riflesso la nascita di opere destinate a divenire, specie quando all’apparenza non finite, indicative dell’inesausta ricerca da parte del Siciliano di una ideologia della letteratura nel clima culturale del pieno Novecento. Quindi, dal giovane scrittore allevato nel realismo lirico di ascendenza solariana all’immagine dell’ultimo Vittorini, si auspica un percorso che contempli alcuni momenti chiave dell’avventura esistenziale e intellettuale dello scrittore siciliano, tra cui: motivi e modelli dei primi racconti pubblicati in rivista e in volume; modi, suggestioni e impatto di iniziative intellettuali come Lo scarico di coscienza e l’antologia Scrittori nuovi, concepita in collaborazione con Enrico Falqui; Americana come libro generazionale e antologia letteraria intesa come storia della propria poetica; il modello dantesco nella struttura lirico-narrativa di Conversazione in Sicilia; il tratto umano del suo impegno civile attraverso la partecipazione intellettuale; una rilettura critica, oltre il canone, di opere come Erica e i suoi fratelli, Uomini e no, Il Sempione strizza l’occhio al Frejus e La Garibaldina, tra altre; un ripensamento, grazie all’ausilio dei documenti, tanto dei cosiddetti abbagli editoriali, quanto del valore intrinseco del suo personale approccio sul versante traduttologico; l’eredità culturale degli appunti de Le due tensioni; il valore storico e simbolico del romanzo Le città del mondo; un approfondimento dell’eredità vittoriniana attraverso la lettura delle testimonianze, delle opere e delle iniziative dei suoi più intimi amici e collaboratori, tra cui Italo Calvino, Raffaele Crovi e Sergio Antonielli, tra altri.
In occasione del sessantesimo anniversario della scomparsa dello scrittore e intellettuale siciliano, «Mosaico Italiano», Rivista bimestrale internazionale in lingua italiana stampata a Rio de Janeiro e diretta da Patricia Peterle, Andrea Santurbano e Fabio Pierangeli, intende dedicare uno o più fascicoli, in uscita prevista per la Primavera 2026, alla sua opera e alla sua figura, nell’attesa dell’adesione di studiose e studiosi – e rivolgendosi in particolar modo a dottorande/i, dottoresse e dottori di ricerca, giovani ricercatrici e ricercatori – che vogliano partecipare con un proprio contributo, con l’intento di offrire nuovi materiali, documenti e riflessioni. L’attesa è di cogliere pienamente la tensione che ha animato l’opera e la persona di Elio Vittorini, alla ricerca dell’umanità in ogni sua espressione e condizione. La persuasione è che si possa ripercorrere e ripensare i momenti fondamentali di un’esistenza costantemente volta all’impegno, attraverso l’ausilio dei documenti, l’analisi attenta dei testi, attraverso vari punti di vista e con molteplici approcci metodologici; dunque, la lettura attiva, la scrittura e l’immaginario pittorico, nella consapevolezza del valore dell’arte come la manifestazione umana per eccellenza. Accanto all’intuizione e all’espressione, tra gli altri elementi, la progettazione, da cui il rilievo della rivista «Il Politecnico», della iconica collana dei Gettoni einaudiani e del «Menabò», da intendersi sempre come dialogo e collaborazione. Un’apertura, tuttavia, da riscoprire anche nelle operazioni più individuali, come il quaderno di appunti de Le due tensioni, dal quale traspare nel contempo la sua maturità critica e la sua riflessività eclettica, capace, ancora una volta, di restituire un’idea di letteratura come scienza dell’uomo. Un lavoro, quindi, come continuo e prolifico dialogo con l’altro, mosso da una forza che mira sempre alla partecipazione e alla interpretazione del reale, che tende verso il progresso, in direzione della città e della comunità come utopia, passando attraverso la formazione di una coscienza nuova, fondata sul dubbio e sul coraggio. Riportare o rinverdire lo sguardo su un intellettuale e uno scrittore come Vittorini, in occasione del sessantesimo anniversario della scomparsa, appare necessario, poiché rappresenta in sé una spinta ad addentrarsi senza riserve e con entusiasmo nella scoperta di qualcosa che consente insieme di conoscere e riconoscersi.
Si invitano, pertanto, tutte le studiose e gli studiosi interessati a inviare la propria proposta di partecipazione entro e non oltre il 30 dicembre 2025 all’indirizzo di posta elettronica giuseppevarone76@gmail.com, accludendo titolo e abstract (max. 2000 battute spazi inclusi) del contributo proposto e un breve profilo bio-bibliografico del proponente. L’accettazione delle proposte sarà comunicata entro il mese di gennaio 2026. La successiva scadenza per la consegna dei contributi sarà fissata al 28 febbraio 2026. Le norme per la stesura degli stessi – dall’estensione massima indicativa di 25.000/30.000 battute, a seconda del numero delle proposte accolte – saranno comunicate contestualmente. In caso di ricezione di un numero sufficientemente alto di proposte, la redazione valuterà l’opportunità di dedicare al tema uno o più ulteriori fascicoli.