Fondazione La Sapienza – Giuseppe Ungaretti
Convegno internazionale Nati altrove
Roma, 6-8 febbraio 2019
Presentazione
Giuseppe Ungaretti era «nato altrove». Figlio di migranti, lui stesso espatriato in Brasile, a San Paolo, dal ’37 al ’42, si è definito un «nomade», un «girovago», un poeta «frutto / di innumerevoli contrasti d’innesti», e può essere assunto a figura esemplare che riunisce in sé la fedeltà a un paese, a una patria, a una tradizione, ma nello stesso tempo li reinterpreta e li fonde in un’identità e in una tradizione sovranazionale, che nasce e si sedimenta nei secoli negli incontri, nei confronti, e anche negli scontri, tra uomini, paesi e culture diverse. È la storia della civiltà occidentale che Ungaretti rappresenta, dall’antichità greco-romana alla modernità. Una civiltà che si è sempre sviluppata grazie alla tensione a scoprire l’altro-da-sé; a sperimentare, a confrontarsi con realtà altre, non chiudendosi in un isolamento autoreferenziale. È la storia dell’Europa dei popoli, che nella diversità e nelle specificità nazionali e locali ha valorizzato le radici, le origini e i caratteri comuni, quelli che uniscono, che permettono la crescita, lo sviluppo e la pace.
Il convegno organizzato dalla Fondazione che porta il suo nome, a partire dalla biografia di Ungaretti, approfondirà questioni che appaiono centrali nel dibattito culturale e politico di oggi a livello internazionale, su una linea di ricerca interdisciplinare che verrà portata avanti nei prossimi anni. Già in questa occasione, comunque, il discorso si allargherà alla cultura europea contemporanea e anche alla cultura extraeuropea, soffermandosi sui tanti scrittori, artisti, intellettuali e studiosi – Apollinaire, Pea, Savinio, de Chirico, Borgese, Joyce, Tzara, Rosselli, Seferis, Celan, Nabokov e tanti altri – che, «nati altrove» come Ungaretti, hanno eletto a loro patria – o alla loro patria d’origine hanno fuso – luoghi, culture, lingue diverse, contribuendo alla diffusione di idee, di valori, di esperienze che oggi possono contrapporsi alle tendenze e alle spinte irrazionalistiche di chi odia il Diverso, di chi teme l’Altro, e può pensare di salvaguardare il proprio particolarismo alzando muri.
Nella Nota introduttiva all’edizione di Vita d’un uomo. Tutte le poesie, Ungaretti rievoca le varie “epoche” della sua vita, a partire dall’infanzia e dall’adolescenza in Egitto; ricorda di aver «avuto sempre compagni appartenenti a qualsiasi suddivisione religiosa […] ragazzi che appartenevano a tutte le credenze e alle più varie nazionalità»; da allora, pur riconoscendo l’importanza della propria nazionalità, ha compreso che – scrive – «potesse essermi fratello chi ne avesse un’altra». Alessandria all’epoca era un crogiuolo di lingue, culture, religioni: Ungaretti frequenta altri stranieri emigrati in Egitto, i fratelli Thuile, e il «patriarca» Enrico Pea; nella sua Baracca rossa incontra – scrive – «giovinotti della mia età e anche gente di età matura, che venivano da tutte le parti del mondo, bulgari, italiani, francesi, greci». Si lega d’amicizia con Moammed Sceab, con il quale parte per l’Europa, a Parigi, dove Sceab si uccide «perché non aveva più / Patria»: Moammed Sceab incarna il dramma dell’espatrio, della disidentità, è l’alter ego in negativo di Ungaretti, come lui déraciné, ma incarna un destino uguale e contrario, non riscattato dall’arte; per questo Ungaretti gli dedica la prima poesia del Porto Sepolto, che è sì poesia di guerra, ma soprattutto racconta la storia di una conquistata identità di uomo e di poeta, attraverso la guerra combattuta, «vivendo con il popolo».
Parigi nei primi anni Dieci, quando Ungaretti vi soggiorna, frequentando la Sorbonne, è il centro del mondo, dove convergono artisti, scrittori, intellettuali da tutti i paesi europei e dall’America. Ungaretti frequenta Apollinaire, Modigliani, de Chirico, Savinio; scrive: «Degli altri incontri che feci a Parigi in quel periodo o nel dopoguerra furono notevoli quelli con Soffici e Palazzeschi e gli altri futuristi, con Boccioni, con Carrà, con Marinetti: quelli con Braque e Picasso, già cubisti, o con Delaunay, […] quelli con Péguy, con Sorel, con Bédier, con Bergson». E nel dopoguerra con Aragon, Breton, Soupault, Tzara, Desnos, Paulhan, Paul Valéry, Léon-Paul Fargue, Valery Larbaud.......
Programma
Mercoledì 6 febbraio 2019
Aula Magna del Rettorato, ore 9.30
Intervengono:
Il Magnifico Rettore, Eugenio Gaudio
Il Presidente della Fondazione Roma Sapienza, Antonello Biagini
Il Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, Stefano Asperti
I Sessione
Esili, migrazioni, dispatri
Coordina Francesca Bernardini
Antonello Biagini, Sapienza Università di Roma
Introduzione ai lavori
Antonio Prete, Università di Siena
Nella terra della poesia: l’esilio, l’ospitalità
David Bidussa, scrittore, storico
Figure fuori luogo. Profugo, esule, rifugiato, fuggiasco, diasporico
Mauro Ponzi, Sapienza Università di Roma
La lingua dell’esilio. Itinerari incrociati: Ungaretti, Celan, Bachmann
Ore 13.30 Pausa pranzo
II Sessione
Mercoledì 6 febbraio, ore 15
Facoltà di Lettere e Filosofia
Aula I, piano terra
Nomadismo, identità, disidentità
Coordina Mario Barenghi
Università di Milano Bicocca
Daniele Balicco, École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi
L’identità è come immaginiamo il futuro. Edward Said e l’esilio
Roberto Deidier, Università di Enna Kore
Una fenomenologia della dislocazione
Giuseppe Leonelli, Università di RomaTre
«Io vivo altrove». Itinerari del fanciullino
Ore 16.45 Pausa caffè
Ilaria De Seta, Université de Liège
La rete degli esuli italiani negli Stati Uniti durante il fascismo e il caso Borgese
Valentina Parisi, Istituto Italiano di Scienze Umane, Firenze
Paesaggi letterari della città di Königsberg-Kaliningrad
Discussione
III sessione
Giovedì 7 febbraio, ore 9.30
Facoltà di Lettere e Filosofia
Aula I, piano terra
«E subito riprende il viaggio»
Coordina Anna Dolfi
Proiezione di video
Filippomaria Pontani, Università Ca’ Foscari di Venezia
In un caffè remoto. L’Alessandria greca e non greca di Ungaretti
Paola Montefoschi, Università di Chieti
«Una città, per l’Arabo non è che una tenda»: Ungaretti e il pensiero dell’erranza
David Riondino
Lettura di testi ungarettiani
Ore 11.30 Pausa caffè
Valerio Magrelli, Università di RomaTre
L’Altrove dada
Ettore Finazzi Agrò, Sapienza Università di Roma
Un poeta ai tropici: la San Paolo di Giuseppe Ungaretti
David Riondino
Lettura di testi ungarettiani
Discussione
Ore 13 Pausa pranzo
IV Sessione
Giovedì 7 febbraio, ore 15
Facoltà di Lettere e Filosofia
Aula I, piano terra
Le città di Ungaretti
Coordina Antonio Prete
Francesca Maria Corrao, LUISS, Roma
Ungaretti e la cultura araba nel primo Novecento
Silvana Cirillo, Sapienza Università di Roma
I giovani del Manipolo d’Apua. Ungaretti in Versilia
Jean Charles Vegliante, Sorbonne Nouvelle Paris 3
Ungaretti a Parigi: «nuovo classico», «francese italiano»
Francesca Bernardini, Sapienza Università di Roma
Roma, la fusione degli opposti
V Sessione
Venerdì 8 febbraio, ore 9.30
Facoltà di Lettere e Filosofia
Aula I, piano terra
Muoversi tra le lingue
Coordina Raffaele Manica
Università di Roma Tor Vergata
Laura Barile, Università di Siena
Altre voci, altre storie. Alberto Savinio e Romain Gary
Enrico Terrinoni, Università per Stranieri di Siena
Ex-ilium: l’odissea del linguaggio in James Joyce; ovvero, l’esilio come ritorno
Andrea Cortellessa, Università di Roma Tre
Le lingue del ritorno. Giorgio de Chirico e Alberto Savinio
Ore 11.15 Pausa caffè
Cecilia Bello Minciacchi, Sapienza Università di Roma
Emilio Villa, l’esilio nella lingua
Anna Dolfi, Università di Firenze, Accademia Nazionale dei Lincei
*Sui ‘requiem’*di Tabucchi: figure dell’esilio e giochi di specchi
Nicola Turi, Università di Firenze
Agota Kristof in fuga dalla città di K.
Discussione
Ore 13.30 Pausa pranzo
VI Sessione
Venerdì 8 febbraio, ore 15
Facoltà di Lettere e Filosofia
Aula I, piano terra
Contatti e confronti, tra ieri e oggi
Coordina Silvana Cirillo
Gabriele Frasca, Università di Salerno
Le lingue del no. L’arte dell’espatrio in Gadda, Nabokov e Beckett
Biancamaria Frabotta, Sapienza Università di Roma
La poesia “apolide” di Amelia Rosselli
Tavola rotonda tra scrittori
Coordina Maria Grazia Calandrone
Partecipano:
Antonia Arslan
Helena Janeczek
Jhumpa Lahiri
Giuseppe A. Samonà
Ornela Vorpsi
Discussione
Francesca Bernardini, Conclusioni
Comitato scientifico: Mario Barenghi, Cecilia Bello, Francesca Bernardini (coord.), Silvana Cirillo, Andrea Cortellessa, Anna Dolfi, Biancamaria Frabotta, Giuseppe Leonelli, Paola Montefoschi.
Segreteria
Stefania Macrì