Convegno intenazionale "Canoni d'Arcadia: 1. Il custodiato di Crescimbeni"

Roma, dal 6 all'8 giugno 2018

Una delle istanze fondative dell’Accademia dell’Arcadia fu il recupero del classicismo rinascimentale, in opposizione alle poetiche barocche della prima parte del Seicento. Il ritorno ai classici latini e volgari, e in particolare alle teorie e alle pratiche del Cinquecento, fu una risposta non soltanto alle opere di Marino e Achillini, di Preti e Lubrano, ma anche all’attacco nei confronti dell’intera tradizione culturale, che era soprattutto quella italiana, sferrato dalla Francia con la Querelle des Anciens et des Modernes. Il rinnovato classicismo proposto dall’Arcadia di fine Seicento e inizio Settecento assunse però diverse fisionomie, in rapporto sia ai generi letterari privilegiati sia alle scelte culturali e politiche compiute dai protagonisti della nuova accademia.

In una fase di vivace ripresa degli studi sull’Arcadia, il convegno intende verificare, partendo da un riesame dei canoni proposti nelle opere teoriche ed esegetiche più rappresentative, quali autori e quali testi furono assunti a modello dall’accademia nella sua prima, decisiva stagione, analizzandone le modalità di riuso e risemantizzazione. In particolare, si cercherà di approfondire la relazione instaurata, al di là delle dichiarazioni di principio, con la tradizione rinascimentale contro lo sperimentalismo barocco.

In questa prospettiva, il progetto prevede la realizzazione di tre convegni a distanza l’uno dall’altro di due o tre anni: il primo sul custodiato di Crescimbeni (1690-1728), il secondo sui custodiati di Lorenzini (1728-1743) e Morei (1743-1766), il terzo sui custodiati di Brogi (1766-1772), Pizzi (1772-1790) e Godard (1790-1824).

Per il programma del convegno di giugno 2018 si veda il file PDF allegato.


Allegati

Back to top