Presentazione

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Vi è ancora un relativo vuoto di interesse intorno alle opere, alla prosa e al lessico concettuale degli Illuministi meridionali. Col presente progetto si intende ritornare a leggere e interpretare – alla luce di nuove linee critiche in ambito storico e letterario, filologico, artistico e comparatistico – testi che si impongono come dei «classici» nella storia della cultura italiana – è il caso delle opere di Genovesi, Filangieri e Pagano –, ma anche opere ancora scarsamente note, documenti inediti o testimonianze epistolari, facendo così emergere l’importanza del loro deciso valore civile contro ogni forma di oscurantismo culturale o di avversione ai saperi e alle scienze. Un primo ambito di studio e di confronto culturale è orientato alla delucidazione del lessico intellettuale degli Illuministi meridionali. Ci si propone di configurare – con un lavoro di ricerca sempre in fieri – un Dizionario tematico che colga e analizzi le voci e i lemmi diffusamente presenti negli scritti dei riformatori meridionali. Una seconda direzione di studio sarà tesa a valorizzare un’indagine critica che consenta di far luce sugli «stili di pensiero» degli Illuministi meridionali, sui loro caratteri peculiari: non senza considerare, al contempo, le derivazioni lessicali e i prestiti storico-tematici e linguistici che a livello testuale i nostri prosatori hanno disvelato – oppure occultato – nei confronti di noti illuministi europei, soprattutto francesi e scozzesi (Voltaire, Rousseau, Diderot, Hume). Il progetto tende pure alla promozione di una rete di rapporti con i docenti di Italiano, di Storia, di Filosofia, ma anche di Lettere classiche e di Scienze, operanti nelle Scuole secondarie: prendendo l’avvio da Istituti la cui denominazione sia dedicata a Illuministi meridionali o da Istituti i cui Dirigenti e Docenti dichiarassero la loro disponibilità. I docenti, con le loro peculiari competenze, potrebbero promuovere anch’essi – in virtù di sperimentazioni didattiche – un lavoro di configurazione, pure informatica, di un Dizionario tematico. I docenti inoltre potrebbero rivolgere la loro attenzione critica alle diverse mentalità, ai diversi stili di pensiero, in definitiva alle differenze che – nell’ambito di una pur comune cultura illuministica – si riconoscono tra esperienze intellettuali come quelle attive in seno al Regno di Napoli, che faceva i conti con una inimmaginabile arretratezza delle sue contrade, ed esperienze intellettuali invece presenti nella Lombardia austriaca o nella Toscana granducale, regioni che registravano un ben più deciso sviluppo economico e sociale. I docenti che aderiscono al Progetto possono, tra l’altro, misurarsi con gli effetti di «lunga durata» del pensiero dell’Illuminismo nella cultura italiana del Novecento: a tal proposito potrebbero porre al centro così del loro studio professionale come della loro attività didattica il riconoscimento di «stili di pensiero» illuministico in scrittori, storici e filosofi del Novecento non solo italiano. Non è superfluo rilevare che il Progetto «illuministico» vuole affermare un suo valore culturale e didattico – anche in ambito di conoscenze di storia della cultura italiana e di comparazione tra questa e altre culture europee, inglese e francese in primo luogo – ma altresì vuole dichiarare un suo deciso valore civile contro ogni forma di oscurantismo culturale o di avversione ai saperi scientifici. A tal fine sarebbe auspicabile una sia pur difficile strategia di comunicazione – la storia dell’Illuminismo è anche la storia di una comunicazione inedita e rivoluzionaria nelle forme, ancor prima che nei contenuti – con i Sindaci e gli Istituti scolastici dei Comuni del Mezzogiorno che hanno dato i natali ai nostri Illuministi: la cui tenacia intellettuale e il cui coraggio morale, dispiegati in contesti di indicibile arretratezza sociale, non finiremo mai di onorare in giusta misura.

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